11 Convegno Nazionale AssoCounseling , 27/28 marzo 2021
Tutto è pronto per questa giornata. Riesco a partecipare solo oggi, mi dispiace aver perso la giornata di ieri. Comunque faccio con quello che ho. Sono diventata socia da poco e ne approfitto subito!
E’ un’emozione ascoltare gli interventi. E mi piace l’idea pratica di avere davanti a me carta e penna, per scrivere i punti salienti, ciò che mi risuona di più. Così da metabolizzare, così da ricordare.
Si inizia con Valeria Balistreri, Vicepresidente AssoCounseling, ed i Tavoli tematici. Ci racconta le parole emerse nella giornata di ieri. Quelle che sono piacevolmente emerse:
Empatia, immaginazione, bene comune, promuovere libertà, audacia…
Una domanda nasce: come vengono formati i counselor, per portare avanti un processo, una visione, coerente e morale?
Porsi delle domande è fondamentale nell’ Associazione, per guardare al futuro.
Proseguiamo con Alessandra Cosso, Noella Barison, Mauro Doglio.
Alessandra Cosso: Dare forma al Counseling 2019 – 2021.
Il mondo è estremamente complesso, più di una bicicletta. Pensateci come è fatta una bicicletta? Ora disegnatela.
L’ Uomo si illude di conoscere, più di ciò che sa. Da solo non cresce. C’ è bisogno di collaborazione, pratica e gruppo.
Mauro Doglio:
Quali sono le azioni formative, che caratterizzano la formazione in counseling? Le scuole sono dentro un pensiero: il regolamento.
Il processo ha dei contenuti:
Percorso di crescita, tirocinio e supervisione, coordinamento e organizzazione didattica.
Noella Barison: Le risorse delle Scuole
In questo tempo di pandemia, emergono parole come resilienza (capacità di adattamento nella Formazione a Distanza e l’uso della tecnologia). Creatività e flessibilità (navigare a vista, fare con quello che c’è).
La teoria e la pratica si completano in modo circolare
A volte c’ è la difficoltà di trovare il tirocinio.
C’ è bisogno di curiosità, curiosità come cura. Non si può sapere tutto e soprattutto da soli.
Ogni Scuola ha il suo modo di parlare di Counseling, il suo punto di vista.
E ancora altre parole emergono: condivisione, unione, confronto, onore, gratificazione.
E’ il momento di Cesare Fregola, relazione di apprendimento dal volto Umano.
Inizio con il dire che mi piace come espone e come parla. Un tono calmo, pacato che si lascia ascoltare.
Apprendere dice, è ben altro. Non è solo libri, teoria, scuola…
E quindi cosa significa stare in relazione con il proprio apprendimento?
A volte non sappiamo di sapere o di saper fare qualcosa.
Quanto siamo consapevoli dello stare in apprendimento?
Robert Dilts,
Ad un certo punto Cesare fa vedere una foto di una strada, con su scritto:
Niente file per l’aeroporto.
Ridendo io, noto che avevo letto file come documento, all’ inglese… Ahahah! E anche a lui accadde la prima volta, che lo vide.
La nostra mente va per abitudine. Un altro esempio è la G di Gennaro. Anzi la G di Google!
Guardo un’altra foto e Cesare ci chiede di dargli un titolo. Io scrivo: Relazione alternativa. Un gruppo di ragazzi con teste abbassate sui loro cellulari.
La socialità è una nuova solitudine?
L’ apprendimento è un incontro tra intenzionalità e sorpresa.
Lucia Fani: Utilità sociale della concorrenza.
Il futuro delle professioni tra concorrenza e competenza.
Lei non userà le slide, le parole scritte a volte, sono un po’ noiose.
Stiamo con le parole. Riflettiamo sulle parole che usiamo. Proviamo a riformulare in modo diverso. Diceva prima Cesare Fregola, lo stato dello studente dura ancora. La curiosità entra nella concorrenza. Muoviamoci nelle parole.
Quando parliamo di concorrenza pensiamo al Mercato Economico. La concorrenza ha insito in sé un valore sociale. Lo dice l’art. 41 della Costituzione.
Quindi concorrenza come utilità sociale, come ben-essere.
Concorrenza è correre insieme. E’ un progetto comune.
Le Associazioni hanno imparato a concorrere ad allinearsi nelle competenze, nella formazione. Abbiamo la crescita, la competenza, la competitività, il C0LAP, la concorrenza.
Concorrenza quindi, non solo come punto di vista economico, ma anche un’unità sociale.
Autolegittimazione e riconoscimento della professione.
Un percorso di crescita non può non conoscere conflitto. Il conflitto va tenuto e abitato con regole di concorrenza, per arrivare ad un’unità sociale.
Counseling come valori di unità sociale, da rintracciare nella Costituzione, che vanno adeguati nelle richieste attuali.
Avere il coraggio di usare le parole in modo differente è vitale. Scrostiamo le parole!
Ci avviamo alla conclusione.
Alessandra Caporale:
Portare avanti la cultura del counseling in Italia, non molliamo, anche se spesso è attaccata dagli ordini degli psicologi.
Gli psicologi, non tutti, non hanno idea di cosa sia il counseling. Hanno una formazione ed un’esperienza diverse.
La visione colonialista ha reso povera, l’apertura e lo scambio. Si tratta di vero e proprio “bullismo istituzionale”.
E’ necessario lavorare sul conflitto di identità, affermazione e di porre domande.
La collaborazione con altre Associazioni è fondamentale come progetto.
Un progetto comune sulla dignità ed i diritti della professione.
Tommaso Valleri:
Per esempio ho imparato che il problema degli altri è eguale al mio. Sortirne tutti insieme è la politica. Sortirne da soli è l’avarizia. Dall’avarizia non ero mica vaccinato.
Don Lorenzo Milani.
In comunità, insieme, non siamo avari. Insieme per viaggiare verso un obiettivo comune. Affermazione nel rispetto di ciò che ci circonda.
E’ compito del counselor, diffondere la professione.
Valeria Balistreri:
Vicepresidente AssoCounseling.
L’ esplorazione e il consolidamento della nostra professione è fondamentale.
Non molliamo e continuiamo nella costruzione consapevole delle nostre competenze.
Chiara Veneri:
Cons. Di Pres. Naz.
Con la nascita dei Gruppi Asso, c’ è un senso di comunità. Confronto e seminari con i soci.
Pietro Pontremoli:
Cons di Pres. Naz
Dal counselor arrivano clienti solo per sbaglio? Hanno sbagliato a citofonare? 😉
Chi è il cliente che sceglie di fare il percorso?
Vuole esplorare le difficoltà.
Questo tipo di cliente è così folle da consigliare ad altri il/la counselor?
Abbiamo il dovere di formarci, praticare e studiare tanto, per offrire un prodotto di altissimo livello.
Abbiamo praticato umanità, insieme, su una piattaforma.
L’uomo di Nazim Hikmet (Grazie Alessandra Caporale, mi sono commossa)
Le piante, da quelle di seta fino alle più arruffate
gli animali, da quelli a pelo fino a quelli a scaglie
le case, dalle tende di crine fino al cemento armato
le macchine, dagli aeroplani al rasoio elettrico
e poi gli oceani e poi l’acqua nel bicchiere
e poi le stelle
e poi il sonno delle montagne
e poi dappertutto mescolato a tutto l’uomo
ossia il sudore della fronte
ossia la luce nei libri
ossia la verità e la menzogna
ossia l’amico e il nemico
ossia la nostalgia la gioia il dolore
sono passato attraverso la folla
insieme alla folla che passa
Grazie di cuore a tutti. ho sentito e percepito tanta umanità. Toccando con mano molte parole, che ora hanno più senso.
Le parole hanno e sono piene di Umanità, ora! Da usare con cura, ops con curiosità… ❤